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La tecnologia avanza e invoglia a cambiare spesso i nostri apparecchi elettronici con l’aumento esponenziale dei materiali da smaltire: un problema la cui gestione ha assunto contorni problematici.
I rifiuti elettronici, denominati con l’acronimo RAEE, sono quello che rimane delle apparecchiature che abbiamo usato con l’ausilio di reti elettriche o di campi elettromagnetici: dagli smartphone, computer, stampanti e fax ai televisori, videocamere, grandi e piccoli elettrodomestici, impianti di illuminazione, dispositivi medici, distributori automatici e tanti altri elettroutensili di uso quotidiano. Veri simboli della nostra moderna società, è ormai impossibile immaginare di vivere senza il loro contributo, siamo dipendenti dall’elettronica.
La tecnologia si evolve a una velocità tale che ciò che oggi va bene e ci sembra avanzato, tra qualche giorno potrebbe essere superato da novità tecniche. Il consumismo sfrenato della nostra società occidentale fa il resto spingendoci a disfarci di oggetti che in realtà sono in buone condizioni e perfettamente funzionanti. Quello che ci sfugge, come sempre, è la gestione dei nostri scarti e che il corretto smaltimento di questi oggetti potrebbe essere una scommessa importante: in Europa si ricicla meno del 40% di tutti i rifiuti elettronici, mentre il resto finisce in discarica.
Con troppa inconsapevolezza si getta nel primo secchio dell’immondizia il vecchio cellulare o il vecchio asciugacapelli contribuendo così a inquinare e sprecando una serie di materiali preziosi. Manca la giusta dose di informazione sia sulle corrette modalità di smaltimento di questi apparecchi, sia sulla quantità di preziosi materiali che contengono.
Se facessimo un giro nei nostri ripostigli, cantine, depositi, garage pare che ritroveremmo qualcosa come 8 apparecchi elettrici per famiglia.
Tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche non sono rifiuti qualsiasi ma rifiuti speciali il cui conferimento è regolato per legge: parliamo di oltre un milione di tonnellate di RAEE prodotte all’anno solo nel nostro paese, circa 18kg per abitante. È prevista una raccolta differenziata e un conferimento presso le isole ecologiche comunali, ne esistono più di 3660 in tutta Italia, da cui vengono poi inviati a impianti di trattamento che evitano la dispersione di sostanze inquinanti e permettono il riciclo delle materie prime.
Nel caso di acquisto di una nuova apparecchiatura, c’è la possibilità di lasciare in negozio il vostro vecchio apparecchio a costo zero: il rivenditore ha l’obbligo di ritirare gratuitamente l’usato al momento dell’acquisto. Nei punti vendita di elettronica si possono conferire i piccoli elettrodomestici senza obbligo di acquisto.
Un corretto smaltimento dei RAEE produce enormi benefici per il nostro Pianeta, un semplice comportamento consapevole che genera, con pochissimo sforzo, eccezionali risultati. I rischi per l’ambiente sono altissimi e derivano dalla dispersione incontrollata di sostanze come mercurio, piombo, cadmio e clorofluorocarburi, materiali altamente tossici ed inquinanti. Un loro corretto riciclo permette il recupero di materiali come vetro, rame, acciaio, ferro alluminio ed altri metalli, riutilizzabili per oltre il 90% del loro peso, evitando così di dover impiegare nuove risorse naturali, riducendo la produzione di gas serra e di conseguenza l’inquinamento atmosferico.
Il corretto smaltimento dei rifiuti elettronici non è soltanto una questione ambientale, ma ne va della nostra salute. Una ricerca condotta in Cina, paese in cui tutto il mondo riversa la maggior parte dei rifiuti elettronici, ha evidenziato che durante i processi di smaltimento vengono rilasciati composti organici e metalli pesanti. Questi inquinanti possono accumularsi nell’organismo comportando, secondo i test effettuati, danni al DNA, mutazioni, tumori e malattie cardiovascolari.
Le previsioni future ci riportano un danno allarmante: il volume dei rifiuti elettronici non correttamente riciclati raddoppierà in meno di un decennio. Un dato davvero realistico in quanto il tenore di vita globale è in costante miglioramento, pertanto aumenteranno le persone in grado di acquistare dispositivi elettronici di vario genere, moltiplicando la produzione di rifiuti.
Incentivare seriamente lo sviluppo di nuove tecnologie per il trattamento dei rifiuti tecnologici significherebbe una riduzione dell’impatto ambientale e quindi delle risorse naturali ed energetiche necessarie alla produzione: garantire nuova vita a questi materiali è un’importante sfida per il futuro, sia in termini di sostenibilità economica, che ambientale.
Bastano pochi sforzi per fare del bene al Pianeta: seguendo piccole e semplici regole potremo fare la nostra parte per salvaguardare l’ambiente.
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