Audi, le novità tecnologiche del prossimo decennio - Automobilismo

2022-07-01 17:43:33 By : Ms. jing shang

"Tendenze nel campo dell'elettronica del prossimo decennio", è questo il tema che ha caratterizzato la presenza  Audi al Consumer Electronics Show (CES), che si è svolto a Las Vegas. Alla più importante fiera dell'elettronica a livello mondiale il Marchio ha svelato le tecnologie di oggi e le soluzioni per il domani. In questa occasione Audi si concentra in particolare sull'interconnessione tra l'auto e l'ambiente circostante, sia nel campo della futura guida pilotata sia in quello della comunicazione mobile. Audi presenta già oggi una vasta gamma di sistemi di assistenza che rendono la guida più pratica e sicura.

Caratterizzati da un alto livello di interazione, questi sistemi sono estremamente intelligenti ed efficienti. I sistemi di domani saranno dotati di un'intelligenza ancora maggiore e assisteranno il conducente, quando e se lo vorrà. La guida pilotata diventerà realtà nell’attuale decennio.

Al CES Audi mostra come sarà in futuro una tipica situazione di ingorgo. Negli incolonnamenti, a velocità fino a 60 km/h, il sistema di guida pilotata di Audi aiuta il conducente a sterzare, entro determinati limiti. Inoltre, il veicolo accelera e rallenta automaticamente. Con l'ausilio della guida pilotata in futuro il veicolo eseguirà autonomamente anche le manovre di parcheggio, sia in entrata sia in uscita, per esempio in spazi ridotti presenti al margine della strada, nei garage e persino all'interno di autosili. "Oggi in pratica quasi tutte le innovazioni di Audi sono basate sull'elettronica", afferma Ricky Hudi, responsabile Sviluppo componentistica elettronica ed elettrica. "L'elettronica ci consente infatti di realizzare la completa interconnessione dell'automobile. Nell'ultimo decennio abbiamo creato una rete di interconnessioni interna al veicolo. In questo decennio, all'insegna del concetto racchiuso nel nome "Audi connect", intendiamo collegare il veicolo al mondo esterno, creando una rete che coinvolga il conducente, internet, le infrastrutture e gli altri veicoli.

Grazie ai servizi e alle tecnologie Audi connect, internet entra nell'automobile e l'automobile entra in internet. Per il cliente questa nuova tecnologia significa poter guidare con maggior piacere e in modo più confortevole. La comunicazione con il world wide web sarà presto realizzata con il nuovo standard per la telefonia mobile Long Term Evolution (LTE), che consente di scambiare rapidamente grandi quantità di dati. Audi connect mette a disposizione del conducente servizi su misura, che vanno dalla navigazione con le immagini di Google Earth e Google Maps Street View, al servizio di viabilità Audi online fino ai social network come Facebook e Twitter.

I sistemi installati nella nuova Audi A3 e Audi A3 Sportback consentono di farsi leggere dal sistema ad alta voce le e-mail e di dettargli gli SMS. Audi continuerà ad ampliare questa offerta, lavorando con grande intensità ai nuovi sistemi di comando e visualizzazione, ad esempio il quadro strumenti programmabile. Grazie a questa innovazione il conducente può intervenire a piacimento sugli indicatori virtuali. Dal punto di vista visivo non ci sono praticamente differenze rispetto agli strumenti "materiali", ma la flessibilità è molto maggiore. Il Marchio ha pronta una nuova tecnologia anche per gli appassionati di hi-fi: il suono 3D trasforma infatti la riproduzione musicale in auto in un'esperienza tridimensionale degna di un grande palcoscenico. Questa affascinante tecnologia può essere provata direttamente in una vettura, vale a dire la "Audi Q7 sound concept", oppure nello stand della fiera. L'architettura del sistema modulare di infotainment (MIB) consente per la prima volta di sostituire con poca spesa i componenti hardware, in modo che siano sempre aggiornati.

I componenti elettrici ed elettronici consentono di compiere grandi passi in avanti anche nel campo dell'illuminazione. Le luci delle vetture Audi di domani saranno in grado di reagire attivamente alle condizioni ambientali, migliorando quindi la sicurezza attiva. Audi ha acquisito vaste competenze in tutti i campi dei sistemi elettronici ed è quindi in grado di percorrere nuove strade in collaborazione con i propri fornitori. Nell'ambito del Progressive Semi Conductor Program (PSCP) sette aziende produttrici di semiconduttori hanno il ruolo di partner strategici e sono quindi coinvolte nelle attività di sviluppo. "I cicli di innovazione sono di breve durata in tutti i campi del nostro settore tecnologico e la concorrenza è estremamente agguerrita", dice Ricky Hudi, responsabile Sviluppo componentistica elettronica ed elettrica. "

Nel campo dei sistemi di assistenza alla guida, Audi vanta una grande forza innovatrice. I progettisti del Marchio lavorano costantemente a nuove tecnologie per assistere in modo sempre migliore il conducente. L’importanza dei sistemi di assistenza alla guida cresce rapidamente e il prossimo passo sarà costituito da sistemi che, qualora il conducente lo desideri, saranno in grado di sostituirlo completamente per periodi di tempo limitati. A tal riguardo Audi usa il concetto di “guida pilotata”.

Gli attuali sistemi di assistenza alla guida

Dall'Audi adaptive cruise control con funzione Stop & Go alla funzione di riconoscimento della segnaletica stradale: Audi dispone per tutta la gamma di modelli di un'ampia offerta di sistemi di assistenza che consentono di aumentare il comfort e la sicurezza. Questi sistemi sono strettamente interconnessi, risultando in tal modo intelligenti ed efficienti.

L'Audi adaptive cruise control con funzione Stop & Go

Il modulo fondamentale dei sistemi di assistenza alla guida Audi è costituito dal regolatore automatico della distanza: l'adaptive cruise control (ACC) con funzione Stop & Go. Questo sistema regola la distanza dal veicolo che precede e la velocità da zero a 250 km/h.

La funzione ACC con Stop & Go sfrutta, a seconda della configurazione, uno o due sensori radar collocati sul frontale, i quali trasmettono onde radar che si riflettono sugli oggetti. In questo modo i sensori riescono a rilevare oggetti che si trovano fino a 250 metri di distanza dal veicolo. Il conducente può definire la distanza dal veicolo che precede e configurare la dinamica della regolazione in più livelli: da sportiva a confortevole. Nel traffico a singhiozzo il sistema può rallentare la vettura fino all’arresto completo. Dopo una breve sosta, per esempio al semaforo, l'auto riparte automaticamente, seguendo il veicolo che sta davanti. Dopo una sosta più lunga il conducente deve invece premere leggermente il pedale dell'acceleratore o la leva di comando. L'adaptive cruise control con funzione Stop & Go interagisce assiduamente con altri sistemi di assistenza alla guida e utilizza i dati di circa 30 centraline per monitorare costantemente tutta la zona circostante. Grazie a questo elevato numero di informazioni il sistema è in grado di riconoscere situazioni complesse e di offrire la necessaria assistenza al conducente, adottando misure preventive. Dal momento che interagisce anche con il sistema di navigazione MMI plus, conosce in anticipo il percorso scelto ed è così in grado di tenere conto di queste informazioni per regolare la velocità.

Audi fornisce l'adaptive cruise control in diverse varianti, anche senza funzione Stop & Go, a seconda della serie. Dati i differenti livelli di sviluppo e il loro differente grado di interconnessione, i diversi tipi si differenziano leggermente nel funzionamento.

L’Audi active lane assist

L'Audi active lane assist è disponibile per la maggior parte dei modelli con servosterzo elettromeccanico. Grazie alla telecamera situata davanti allo specchietto retrovisore interno, questo sistema rileva le linee di demarcazione della carreggiata fino a 50 metri di distanza e con un angolo di apertura di circa 40 gradi. Un apposito software rileva le linee di demarcazione e la traiettoria del veicolo. Se il guidatore si avvicina a una linea di demarcazione senza avere attivato l’indicatore di direzione, il sistema lo aiuta a ritornare dentro la corsia, intervenendo in modo discreto sullo sterzo.

Attraverso un’apposita impostazione dell’MMI il guidatore stabilisce quando il sistema deve intervenire e se deve produrre anche una vibrazione al volante. Se il guidatore decide di scegliere un intervento precoce, il sistema riporta l’auto sistematicamente al centro della corsia. La telecamera dell’Audi active lane assist fornisce informazioni differenziate; è in grado, per esempio, di distinguere le linee gialle dei lavori in corso da quelle bianche.

L’Audi side assist

L'assistente di cambio corsia Audi side assist è disponibile per numerosi modelli Audi. Questo assistente monitora il traffico dietro il proprio veicolo e avverte eventualmente il guidatore prima di un cambio di corsia critico. Il sistema entra in azione a partire da una velocità di circa 30 km/h. Due sensori radar posteriori monitorano lo spazio dietro l’auto fino ad una distanza di 70 metri. I loro dati vengono poi analizzati da un computer.

Quando viene captato un veicolo nell'angolo morto o in rapido avvicinamento da dietro, si attiva il cosiddetto livello informativo. Un LED giallo si accende sul guscio dello specchietto retrovisore esterno e il conducente può vederlo guardando lo specchietto. Se, ciò nonostante, il guidatore attiva l'indicatore di direzione per effettuare un cambio di corsia, il LED diventa più luminoso e inizia a lampeggiare. La spia è orientata verso il guidatore; la sua luminosità si adegua alla luce ambientale e può essere anche personalizzata intervenendo sull'MMI.

Il sistema di assistenza alla guida notturna

Il componente fondamentale del sistema di assistenza alla guida notturna è rappresentato da una telecamera a immagine termica, collocata sul frontale, che ha un angolo di ripresa di 24 gradi. Si tratta di una telecamera a infrarossi a distanza (FIR) che reagisce al calore irradiato dagli oggetti presenti nel campo monitorato. Un calcolatore ne converte i dati in immagini in bianco e nero e li visualizza sul display centrale.

La tecnologia degli infrarossi a distanza può tenere sotto osservazione uno spazio fino a 300 metri, ben oltre la portata degli stessi abbaglianti, e la sua azione non viene disturbata né dai fari né da altre fonti luminose simili.

Le persone, a causa del calore che emanano, risultano ben visibili perché vengono visualizzate in chiaro, mentre l'ambiente circostante, più freddo, rimane scuro.

Entro i limiti del sistema, il software di elaborazione delle immagini individua le persone fino a una distanza di circa 100 metri. Quando analizza i dati, il sistema ricerca in modo mirato le caratteristiche dei pedoni, come ad esempio la sagoma, e segnala la presenza di pedoni nel display evidenziandoli in giallo. Se il sistema rileva un pericolo, ad esempio una persona che attraversa la strada davanti alla vettura, questa persona viene evidenziata in rosso e al contempo viene emesso un segnale acustico di allarme. Anche sul display head-up (optional) appare un avvertimento.

L’assistente al parcheggio

I sistemi di assistenza per il parcheggio Audi funzionano con ultrasuoni o con telecamere in grado di proiettare le immagini sullo schermo di bordo. Una soluzione particolarmente pratica è data dall’assistente al parcheggio, che esegue autonomamente tutte le manovre in retromarcia necessarie per parcheggiare in posti di parcheggio sia paralleli alla strada sia disposti a pettine. Per individuarli, il sistema sfrutta dei sensori a ultrasuoni che, quando il veicolo procede a velocità moderata, misurano in modo bidimensionale lo spazio a disposizione al margine della strada. Quando il sistema rileva un posto di dimensioni adeguate, appare una segnalazione sul display.

Se il guidatore vuole entrare nel posto di parcheggio, inserisce la retromarcia e l'assistente al parcheggio assume il controllo del veicolo eseguendo le manovre. Il conducente deve solo premere i pedali dell'acceleratore e del freno e innestare le marce. Nei parcheggi paralleli è sufficiente che lo spazio disponibile sia circa 80 centimetri più lungo della vettura; se necessario l'assistente al parcheggio effettua più manovre e può intervenire anche per aiutare il conducente a uscire dai posti di sosta in linea.

Un'altra tecnologia Audi è il sistema di controllo per il parcheggio plus con telecamere per vista aerea. Quattro piccole telecamere (situate nella griglia single-frame, nella coda e negli alloggiamenti dei retrovisori esterni) riprendono le immagini della zona immediatamente circostante la vettura.

Sul grande monitor di bordo si possono aprire diversi prospetti, fra cui anche una vista virtuale dall'alto. In corrispondenza degli sbocchi o degli angoli non visibili il sistema consente di tenere conto dei veicoli che passano trasversalmente davanti o dietro la vettura, veicoli che il conducente non può vedere direttamente.

L’indicatore del limite di velocità

Sfruttando una telecamera, l’indicatore del limite di velocità mostra al conducente sul quadro strumenti o sul display head-up il limite massimo di velocità in vigore. Una videocamera, che funge da sensore ed è collocata dietro lo specchietto retrovisore interno, riconosce, entro i limiti del sistema, sia i cartelli che indicano il limite di velocità, presenti al margine della strada, sia le indicazioni di velocità digitali. I segnali stradali captati vengono analizzati e messi a confronto con i dati del sistema di navigazione, con i limiti di velocità massimi in vigore nel paese in cui si sta viaggiando e con le informazioni tratte dal veicolo stesso, come ad esempio l'ora corrente e l’uso dei tergicristalli.

In futuro i sistemi di assistenza alla guida Audi saranno ancora più efficienti e intelligenti rispetto alle soluzioni di oggi. La parola chiave sarà “guida pilotata”. I nuovi sistemi saranno in grado, per un periodo di tempo limitato, di condurre in autonomia la vettura e di rendere gli spostamenti in auto, qualora lo si desideri, ancora più confortevoli.

La guida pilotata aiuta negli ingorghi

Il sistema di guida pilotata nelle code, una tecnologia Audi che sarà introdotta in futuro, è in grado di assistere il conducente nelle situazioni più stressanti, ad esempio negli ingorghi. A velocità fino a 60 km/h questa funzione, entro determinati limiti, aiuta a manovrare e inoltre accelera e rallenta automaticamente.

Questo nuovo sistema si basa essenzialmente sull'Audi adaptive cruise control con funzione Stop & Go, ampliato con i componenti per lo spostamento trasversale. Due sensori radar rilevano la zona davanti alla vettura entro un campo angolare di circa 35 gradi e fino a 250 metri di distanza. Una telecamera con ampio angolo di apertura monitora le linee sulla carreggiata ed è in grado di rilevare i pedoni, gli altri veicoli, i guard-rail e altri oggetti. Otto sensori a ultrasuoni tengono sotto controllo le zone che si trovano immediatamente davanti alla vettura e in corrispondenza degli angoli. Il sistema comprende anche uno scanner a laser, il quale fornisce dati ad altissima precisione entro un angolo di circa 140 gradi e fino a una distanza di 80 metri dal frontale.

Il sistema Audi di guida pilotata nelle code analizza costantemente la velocità dell'auto, sulla quale è installato, e quella dei veicoli circostanti. Quando, sulla base di questi dati, il sistema rileva la presenza di una coda a velocità inferiori a 60 km/h, il conducente può attivare la relativa funzione di assistenza. Grazie alla capacità di analizzare i dati provenienti dall'ambiente circostante, questo sistema è in grado di operare anche in una "corsia" priva di linee di demarcazione. In fase di partenza e di rallentamento il sistema si comporta come il sistema Audi ACC con funzione Stop & Go e reagisce "collaborando" con i veicoli che si immettono nella corsia di marcia o che la lasciano.

Come funzione di assistenza la guida pilotata nelle code permette al conducente, entro certi limiti, di dedicarsi ad altre attività. Quando il veicolo raggiunge i limiti della funzione, ad esempio se la coda si risolve, il conducente viene invitato a riprendere il controllo della vettura.

La guida pilotata per parcheggiare al margine della strada e nei garage

Spesso si deve parcheggiare in spazi talmente angusti che, terminate le manovre, le persone riescono a malapena a uscire dal veicolo. Grazie alla guida pilotata di Audi il conducente potrà in futuro scendere comodamente dall'auto prima di parcheggiare in garage o in un parcheggio molto stretto e di inviare alla vettura, con la chiave elettronica o via smartphone, l'istruzione di parcheggiare autonomamente.

Sotto la supervisione del conducente, l'auto utilizza i propri sensori per eseguire autonomamente le manovre per entrare in un posto di parcheggio o in un garage; se capta degli ostacoli, si arresta subito. Concluse le manovre di parcheggio, il sistema spegne il motore, spegne il quadro e chiude a chiave le porte. Al termine il sistema invia un messaggio di conferma al conducente.

Uscire dal posto di parcheggio o dal garage di casa è altrettanto semplice: basta premere un tasto. Non appena il veicolo ha terminato le manovre per uscire dal parcheggio, il conducente e i passeggeri possono salire comodamente e partire.

La guida pilotata per parcheggiare negli autosili

Una variante più sofisticata consente di parcheggiare e far uscire autonomamente i veicoli Audi negli autosilo e nei garage sotterranei. Questa tecnologia del futuro viene attivata dal conducente mediante un'app del suo smartphone. Il computer centrale dell'autosilo svolge parte della funzione di controllo e guida l'auto via WLAN fino al posto libero più vicino. Il movimento del veicolo viene rilevato mediante sensori laser esterni e questi dati, insieme ad altri sempre correlati agli spostamenti, vengono elaborati dal sistema computerizzato dell'autosilo per determinare la posizione.

Il computer dell'autosilo, inoltre, gestisce una mappa dei parcheggi e rileva quelli che sono già occupati servendosi poi di queste informazioni per programmare l'itinerario del veicolo. Il questo modo il veicolo può raggiungere la meta senza trovare ostacoli. Le informazioni vengono poi trasmesse al veicolo, il quale, durante la marcia, monitora l'ambiente circostante con dodici sensori a ultrasuoni. In futuro saranno installate anche quattro telecamere. Audi attualmente sta installando questa tecnologia in un autosilo di Ingolstadt.

Questo sistema consente al conducente di risparmiare tempo, aumentando quindi il comfort. 

La chiarezza e l'immediatezza dei comandi e delle indicazioni sono uno dei punti di forza di Audi. 

Il terminale MMI nella Audi A3 e nella A3 Sportback

Per comandare le numerose funzioni dell'infotainment della Audi A3 e della Audi A3 Sportback, oltre ai comandi vocali si può usare il terminale MMI. Il suo elemento fondamentale è un componente che riunisce in sé le caratteristiche di un touch pad e di un pulsante rotante: il "touch wheel". Un campo a sfioramento costituisce la parte superiore della rotella di comando.

L'MMI touch, una soluzione nata per il segmento superiore Audi, riconosce la grafia. Il guidatore traccia con un dito sul pad le lettere o i numeri che gli servono per navigare o telefonare e il sistema emette un segnale acustico di feedback per ogni carattere. Un’altra peculiarità dell’"MMI touch" è la possibilità di elaborare decine di migliaia di caratteri delle lingue asiatiche.

Due interruttori basculanti ("tasti skip"), presenti nella parte anteriore del terminale, forniscono accesso diretto alle sezioni più importanti di telefonia/navigazione e media/radio; un tasto Menu e un tasto Back completano la serie dei comandi disponibili. Quattro softkey consentono di navigare nei menu; il terminale MMI è completato dalla manopola di regolazione del volume con funzione skip integrata. Anche la struttura dei menu si presenta completamente rinnovata.

Il monitor del sistema MMI

Nella nuova A3 le indicazioni compaiono su un monitor da sette pollici. Questo monitor, grazie all'elevato contrasto e alla risoluzione di 800 x 480 pixel, è in grado di offrire immagini 3D luminose e molto nitide; la retroilluminazione è garantita da LED altamente efficienti.

Il display fuoriesce elettricamente dalla plancia e rimane leggermente inclinato verso il guidatore. Il suo spessore è di soli undici millimetri, non più di uno smartphone. Uno speciale processo di laminazione consente di applicare il vetro di copertura direttamente sulla superficie dello schermo TFT, tra le due superfici non c'è quindi aria residua. Questo permette di migliorare l'efficienza visiva e fa sì che il display sia ben leggibile anche in presenza di un notevole irraggiamento solare. L'eleganza del look è assicurata dall'alloggiamento in magnesio ultraleggero verniciato, che permette di eliminare circa 50 grammi di peso, e dagli inserti brillanti e cromati.

La sicurezza del conducente al centro dello sviluppo dell'HMI Audi

L'introduzione a livello mondiale della modalità di comando MMI touch nella generazione attuale di Audi A8 e Audi A6 segna per il Marchio con i quattro anelli una pietra miliare nell'evoluzione dell'HMI in ambito automobilistico (HMI: Human Machine Interface). La possibilità, davvero unica, di immettere comandi complessi in modo intuitivo, scrivendo con il dito, entusiasma non solo i Clienti per la sua semplicità ma contribuisce anche ad aumentare la sicurezza di guida.

L'interazione funzionale tra riconoscimento della grafia ed emissione acustica delle lettere e dei numeri riconosciuti rende il processo più pratico, riduce i tempi e consente di tenere lo sguardo sulla strada. Negli esperimenti eseguiti internamente con il simulatore, la guida mentre si impartisce un comando è migliorata fino a circa il 50 percento.

Con l'introduzione del touch wheel nella nuova Audi A3 Audi è riuscita riusciti per la prima volta a offrire questa tecnologia anche nella classe compatta. Ma i miglioramenti non finiscono qui: la riduzione del numero di tasti e la creazione di un cosiddetto "paesaggio tattile" consente di orientarsi facilmente sulla console centrale. I due interruttori basculanti sporgenti consentono di selezionare le funzioni principali, come ad esempio radio, media, telefono e navigatore, e sono facilmente raggiungibili a partire dal touch wheel centrale, senza bisogno di distogliere lo sguardo dalla strada. Lo stesso si può dire anche della manopola di regolazione del volume con joystick integrato per la funzione skip. Senza bisogno di spostare le mani si può quindi passare all'emittente o al brano successivo e adattare il volume in base alle esigenze.

Per coloro che preferiscono interagire per mezzo della voce, naturalmente sono disponibili anche efficienti comandi vocali. Per arrivare rapidamente a destinazione è sufficiente impartire semplici comandi o pronunciare la città, la via e il numero civico in un'unica frase. Con l'integrazione dei servizi di riconoscimento vocale allocati su server, nell'ambito di Audi connect si possono cercare con i comandi vocali anche i punti di interesse tratti da Google o addirittura dettare e inviare i messaggi (SMS).

Malgrado l'interfaccia utente di alcuni smartphone sia molto intuitiva, questi apparecchi richiedono comunque la completa attenzione da parte dell'utilizzatore e non sono adatti all'uso durante la guida. Un recente confronto realizzato al simulatore tra l'interfaccia di uno smartphone e quella dell'MMI Audi mostra, a parità di funzioni, un peggioramento dei parametri rilevanti per la guida (numero medio di superamento della corsia) fino all'800 percento con l'uso dell'apparecchio mobile.

Comandi e strumentazione del futuro

Il virtual cockpit Audi è il quadro strumenti del futuro. Questa nuova tecnologia consente di configurare al meglio la visualizzazione delle informazioni relative alla guida, all'ambiente circostante e all'infotainment in ogni situazione. Il conducente è libero di scegliere la forma di rappresentazione più adatta in base alla situazione contingente.Il display digitale offre la massima flessibilità nella disposizione e nella rappresentazione dei contenuti. A seconda delle esigenze del conducente, la visualizzazione può essere ad esempio incentrata sul modo migliore per impartire comandi al sistema, sull'orientamento ottimale per seguire un itinerario, sulle spiegazioni relative ai sistemi di assistenza oppure, ad esempio se si ha uno stile di guida sportivo, sulla leggibilità della strumentazione.

Il display del virtual cockpit Audi è realizzato con dimensioni e profilo che richiamano la forma del quadro attuale ed è basato sulla tecnologia TFT. Grazie a un'elevata risoluzione, tutti i contenuti risultano nitidissimi, brillanti e ad alto contrasto. I sofisticati effetti di luce, animazione e specchiatura completano la dotazione di questo elegante dispositivo. Il cuore del sistema è un velocissimo processore grafico Nvidia della serie Tegra.

La logica di base dei comandi Audi è stata mantenuta anche con la nuova tecnologia: tutti i menu e gli indicatori sono strutturati in modo logico e immediato. Audi intende confezionare su misura la "skin", vale a dire l'interfaccia grafica degli strumenti digitali, in base al carattere dei modelli futuri; per un'auto sportiva il look sarà quindi improntato al dinamismo, mentre avrà un aspetto più sobrio per una berlina di grandi dimensioni. Nel corso degli anni i clienti Audi avranno la possibilità di apprezzare funzioni e design sempre nuovi.

La brillantezza che caratterizza i display è un elemento distintivo già nei modelli Audi di serie. Al CES Audi presenta lo sviluppo successivo, vale a dire i display in tecnologia 3D. Un insieme di lenti ottiche di piccole dimensioni, presenti sul display, spezza le immagini in direzioni diverse, per l'occhio sinistro e per quello destro. In questo modo per chi osserva si crea un'impressione di spazio che rende superflui gli occhiali 3D.

Audi presenta i display 3D in due versioni diverse. La prima, basata sulla cosiddetta tecnologia 2 View, comprende una piccola telecamera che segue i movimenti degli occhi dell'osservatore. Sulla base di questi dati, un software elabora l'immagine in modo che l'osservatore possa sempre vedere una perfetta immagine 3D sul display da 11,6 pollici.

Il secondo tipo di display, sempre da 11,6 pollici ma con una risoluzione 3D sfrutta la tecnologia Multi View, la quale consente la visione binoculare da prospettive diverse, permettendo quindi l'utilizzo contemporaneo da parte di più persone. Grazie a complesse operazioni di calcolo, il contenuto delle immagini viene reso attraverso 28 viste diverse.

Le attuali tecnologie di illuminazione

Da molti anni Audi innalza in misura determinante gli standard tecnologici nel campo dell'illuminazione: dalle luci diurne a LED ai fari in tecnologia LED, oggi disponibili per molte serie di modelli. I fari sono un importante elemento di design, che caratterizza il look dei modelli Audi. La loro ottima illuminazione della strada contribuisce a elevare notevolmente il livello di sicurezza attiva. Sfruttando tecnologie come l'Audi adaptive light, reagiscono già oggi all’ambiente circostante e agli altri utenti della strada.

L'Audi adaptive light per i fari xeno plus è disponibile in diverse versioni. La centralina regola i moduli orientabili xeno plus in modo da avere sempre un'illuminazione ottimale sia nelle strade urbane che in quelle extraurbane, così pure in autostrada. L'orientamento può essere messo a punto attraverso il sistema di regolazione del comportamento dinamico Audi drive select. Le "all-weather lights", integrate nei fari, rimpiazzano i fendinebbia fornendo nel contempo maggiore portata, migliore illuminazione laterale e riduzione dell'autoabbagliamento.

Un componente particolarmente interessante dell'adaptive light è la funzione di regolazione automatica dell’assetto dei fari. Una telecamera riconosce, in base alla loro illuminazione, i veicoli che precedono e quelli che provengono in senso contrario. La centralina adatta la portata delle luci in modo dinamico, garantendo sempre un'illuminazione ottimale.

Il collegamento della centralina dei fari con il sistema di navigazione MMI plus è un'innovazione tecnologica firmata Audi. Il sistema di navigazione legge in anticipo i dati relativi al percorso e li trasmette alla centralina delle luci: in questo modo le luci autostradali, con il cono di luce orientato più in alto, si attivano già quando la vettura si immette in una strada a scorrimento veloce. Prima degli incroci il sistema attiva automaticamente le luci di svolta dinamiche; nei paesi con guida a sinistra, come l'Inghilterra, esso commuta i fari automaticamente.

Luci diurne e gruppi ottici posteriori in tecnologia LED

La vettura sulla quale le luci diurne a LED bianchi sono state impiegate per la prima volta, nel 2004, è stata una Audi A8 con motore W12; oggi sono disponibili in forme diverse per ogni modello. La Audi A1, ad esempio, utilizza per ogni faro due diodi luminosi che inviano la luce in un tubicino di plastica trasparente, il cosiddetto fotoconduttore, che a sua volta crea un profilo omogeneo. Anche nella Audi A7 Sportback le luci diurne dei fari a LED (optional) si presentano lineari, ma in realtà sono il risultato di 18 singoli LED e di un elemento in plastica ad essi anteposto.

Per tutti i modelli Audi propone gruppi ottici posteriori a LED, di serie o optional, che generano una luce inconfondibile, che in molti casi produce un effetto tridimensionale. I diodi luminosi si accendono senza alcun ritardo e raggiungono istantaneamente la loro massima luminosità – quando il guidatore frena improvvisamente, il conducente del veicolo che segue guadagna così delle preziosissime frazioni di secondo.

Rielaborando la sportiva ad alte prestazioni, la R8, Audi ha recentemente reso di serie l'indicatore di direzione dinamico, che, contrariamente agli attuali indicatori di direzione, è in grado di fornire segnali univoci agli altri utenti della strada.

Questo indicatore di direzione intelligente comanda i LED in sequenza e a blocchi, seguendo la direzione di svolta, dal lato interno a quello esterno del veicolo. Gli altri utenti della strada ricevono quindi segnali univoci grazie alla direzione indicata dall'indicatore. Il funzionamento è assicurato da 30 LED disposti in modo lineare suddivisi in sette segmenti, ognuno dei quali viene pilotato con un ritardo di 150 millisecondi rispetto al precedente. I vantaggi sono: migliore informazione sulla direzione, un segnale più intuitivo e maggiore sicurezza nel traffico.

I fari a LED sono un settore tecnologico nel quale Audi occupa una posizione di leadership. Il loro primo impiego è stato sulla sportiva ad alte prestazioni R8. Da allora il Marchio con i quattro anelli ha ulteriormente aumentato il suo vantaggio sugli altri competitori. Ora questi fari sono disponibili anche nella nuova serie A3.

Con una temperatura colore di circa 5.500 gradi Kelvin, la loro luce è simile alla luce del giorno e di conseguenza non affatica la vista. I LED sono pressoché esenti da manutenzione e progettati per durare l’intero ciclo di vita della vettura. Un altro punto di forza è il basso assorbimento di energia: la luce anabbagliante, infatti, consuma solo 40 Watt circa per unità, il cinque percento in meno dei fari xeno plus già altamente efficienti.

La tecnologia innovativa dei fari in tecnologia LED rende il design radicalmente nuovo. Nella Audi A8, ad esempio, gli anabbaglianti sono composti ciascuno da dieci singoli moduli che seguono il tipico profilo cromato a forma di ala ("wing") e attraversano il faro in tutta la sua larghezza. Immediatamente sotto di essi si trova un secondo arco di 22 LED bianchi e di altrettanti LED gialli, che formano rispettivamente la luce diurna e l’indicatore di direzione. Realizzati nella cosiddetta tecnologia a film spesso, vengono percepiti dall’osservatore come fasce di luce omogenee.

Sopra l'elemento a forma di ala si trova l'abbagliante, costituito da due potenti LED a quattro chip e un sistema a lente polifocale. Una funzione di assistenza commuta fra anabbagliante e abbagliante. Altri potenti LED generano le luci autostradali e le luci di svolta dinamiche.

I LED non si riscaldano molto: i diodi luminosi rossi raggiungono una temperatura di 120 gradi centigradi, quelli bianchi di 150 – molto meno delle lampade alogene, che sviluppano una temperatura fino a 400 gradi. I progettisti Audi hanno quindi fatto in modo che i LED cedano il loro calore in particolare ai vetri dei fari, per evitare che si appannino e per liberarli in inverno dalla neve.

Le tecnologie di illuminazione del futuro

In Audi si lavora già oggi alle tecnologie di illuminazione di domani. Sono tre i temi fondamentali che si stanno profilando: in futuro le luci delle vetture Audi reagiranno con maggiore precisione alle condizioni ambientali e comunicheranno più attivamente con l'ambiente, aumentando così ulteriormente il livello di sicurezza attiva. Le luci del futuro saranno a controllo completamente elettronico e si arricchiranno di nuove funzioni dinamiche.

Il concetto dei fari LED Matrix Audi rappresenta per la Casa di Ingolstadt la tecnologia del futuro in materia di illuminazione. Negli anni scorsi Audi ha presentato questa tecnologia su una serie di showcar, con varianti differenti dal punto di vista sia ottico che tecnico.

Il principio del "Matrix Beam" è costituito dalla suddivisione dell'abbagliante a LED in un gran numero di singoli segmenti. I piccoli diodi singoli, che interagiscono con lenti o riflettori anteposti, forniscono sempre un'illuminazione eccellente, senza richiedere per questo alcun meccanismo mobile – a seconda delle condizioni ambientali vengono accesi o spenti singolarmente oppure viene modulata la loro intensità.

I fari a LED Matrix Audi ricevono le informazioni necessarie da una telecamera, dal sistema di navigazione e da altri sensori. Quando la telecamera rileva la presenza di altri veicoli, i nuovi fari spengono automaticamente gli abbaglianti. Lo spegnimento degli abbaglianti, che sono formati da diversi settori, ha luogo mediante la disattivazione di un determinato settore. Questi fari sono anche in grado di illuminare le zone tra un veicolo e l'altro anche in situazioni complesse. Sulla base dei dati di navigazione l'abbagliante si orienta preventivamente in direzione della curva ancora prima che inizi la sterzata.

Per quanto concerne sia il numero e la disposizione dei singoli LED sia le dimensioni e il design dei fari, la tecnologia "Matrix Beam" mette a disposizione dei progettisti un orizzonte ricco di possibilità affascinanti. La funzionalità di questo sistema si traduce anche nel particolare design dei fari, dato che l'illuminazione dei segmenti è ben visibile anche dall'esterno.

Sotto l'aspetto tecnico si devono affrontare nuove sfide che interessano le tolleranze estremamente basse in fase di produzione e di montaggio dei componenti, la loro gestione e delimitazione reciproca, l'efficienza complessiva del pacchetto, l'omogeneità del cono di luce e la ventilazione dei fari. Audi ha già le risposte a tutte queste domande – la nuova tecnologia inizierà ad essere impiegata in serie in un futuro ormai non più lontano.

Luce di posizione posteriore a laser

La luce di posizione laser è costituita da un diodo a laser e trasmette al veicolo retrostante un segnale chiaro e luminoso. In condizioni di buona visibilità la luce di posizione a laser, a forma di ventaglio e con la luce leggermente orientata verso il basso, si presenta come una linea rossa sulla strada e segnala al veicolo retrostante di mantenere una distanza adeguata, quasi come una linea di stop.

In presenza di nebbia o piogge la linea si trasforma in triangolo – i raggi laser, colpendo le particelle di acqua presenti nell’aria, diventano visibili. La luce emessa ha in questo caso quasi l'aspetto di un grande triangolo d'emergenza.

Anche per quanto riguarda la tecnologia OLED, applicata all'illuminazione dei veicoli, Audi riveste ancora una volta un ruolo di pioniere. La sigla sta per "organic light emitting diode". A differenza dei LED, composti da cristalli semiconduttori, si tratta in questo caso di una sostanza organica.

La sostanza viene applicata a strati molto sottili – dell'ordine di grandezza di alcuni micron – su una superficie estremamente piana, per esempio sul vetro di un display molto ben levigato. Se a questo punto si applica una tensione elettrica, le molecole cedono fotoni e la superficie diventa luminosa. La luce si diffonde in modo estremamente omogeneo ed efficiente in termini di energia.

Questa tecnologia è particolarmente adatta per l'uso negli interni o nei gruppi ottici posteriori. Anche il design delle luci esterne in tecnologia OLED che Audi intende realizzare sarà tanto intelligente quanto esteticamente gradevole. Ad esempio le luci possono "dialogare" con l'utente quando questi si avvicina alla sua auto, si muovono con lui e gli mostrano la sagoma delle parti importanti del veicolo o la maniglia della porta. Quando una persona entra nell’abitacolo, si accendono delle luci interne che creano un’illuminazione sobria.

Uno scenario quasi avveniristico nell'ambito della tecnologia OLED è rappresentato dallo “swarm” (in italiano: stormo, sciame, nugolo). In questo caso gli ingegneri Audi hanno trasformato la coda del veicolo in una grande superficie luminosa senza soluzione di continuità. Su di essa fluttuano numerosi punti luminosi – come un nugolo di pesci.

I movimenti dei punti rossi seguono in un certo senso gli spostamenti del veicolo. Se si svolta a destra, fluttuano verso destra; se si frena, fluttuano velocemente in avanti; più l’auto va veloce, più rapidi diventano i loro movimenti. Il guidatore del veicolo che segue può così intuire immediatamente quello che sta facendo il conducente del veicolo che ha davanti a sé.

Tecnologia AMOLED/specchietto retrovisore interno digitale

Un'ulteriore variante della tecnologia OLED, di cui si sta occupando Audi, va sotto il nome di AMOLED (Active Matrix Organic Light Emitting Diode) e proviene dall'elettronica di consumo. Audi la utilizza ad esempio nella Audi R18 e-tron quattro: nel cruscotto di questa sportiva ad alte prestazioni a motore elettrico lo specchietto retrovisore ottico interno è sostituito da un sistema formato da telecamera e monitor. Già nella 24 Ore di Le Mans questo dispositivo ha fatto un convincente debutto sui prototipi sportivi Audi.

Nella Audi R18 e-tron quattro, che non è dotata di lunotto, il display AMOLED ad alta risoluzione è montato nel sottocielo e fornisce un'area visibile di 6,8 pollici di diagonale, inoltre ognuno degli oltre 600.000 pixel può essere pilotato singolarmente. Il contrasto è dieci volte maggiore e il consumo di energia è del 30 percento inferiore rispetto a un monitor LCD equivalente. Il tempo di commutazione è di pochi microsecondi, a prescindere dalla temperatura ambiente. Il display ha uno spessore di soli sette millimetri, parte meccanica compresa.

La telecamera, piccola e leggera, è collocata sul retro della R18 e-tron quattro, sotto lo spigolo del tetto. Il vetro di copertura è dotato di riscaldamento per impedirne il congelamento e l'appannamento. L'elevatissima dinamicità, pari a circa 130 dB, rende il contrasto di questa telecamera paragonabile a quello dell'occhio umano. L'obiettivo, che ha un diametro di pochi millimetri, copre un campo visivo decisamente maggiore di quello di uno specchietto retrovisore tradizionale.

La centralina, che fornisce anche la corrente elettrica, calcola i colori e il contrasto dei dati, in modo che l'immagine sia sempre brillante e ricca di dettagli. Il sistema di regolazione impedisce ad esempio in condizioni di oscurità che i fari delle altre automobili possano abbagliare il conducente. 

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