Caso Falzi, sì alla variante L'attività può essere ampliata |L'Arena

2022-09-02 17:39:37 By : Mr. Liu Xiaokai

mmercio all’ingrosso». Approvato, nel contempo, l’accordo pubblico privato con le ditte Falzi srl e Falzi Giuseppe che prevede l’ampliamento dell’attività di trattamento di rifiuti speciali, la permuta di un terreno comunale (376 metri quadrati) con un’area della stessa superficie di proprietà dell’azienda (adiacente la rotonda) e la costruzione di un capannone dell’altezza di 12 metri, anziché 6,5 metri previsti nella zona artigianale. Al comune va la compensazione di circa 62.500 euro per gli impianti di illuminazione della pista ciclabile Carrara - Stallavena, inaugurata lo scorso anno. L’approvazione è avvenuta dopo la disamina delle 16 osservazioni presentate da altrettanti cittadini, accorpate per gruppi di identici contenuti dalla progettista Alice Zanella e definite tutte «non accoglibili». Le osservazioni riguardano il mancato inserimento nella relazione tecnica alla variante di riferimenti ad allevamento intensivo, terreni agricoli, svalutazione di terreni e abitazioni confinanti. Le controdeduzioni della progettista risultano chiare: «La variante interviene su zona propria produttiva e si rifà a un’autorizzazione già rilasciata all’esercizio con determinazione 2890/19 del 12 settembre 2019 della Provincia di Verona», nonché a «una delibera del consiglio comunale del 30 giugno 2021 che ha individuato il rilevante interesse pubblico consistente nell’opera pubblica: pali e corpi illuminanti della pista ciclo pedonale Carrara-Stallavena». Inoltre «la variante 10 è coerente con le destinazioni di zona e con le valutazioni ambientali degli enti». Pertanto sono stati giudicati ininfluenti, ai fini dei contenuti della variante, la descrizione dell’allevamento intensivo e dei centri storici circostanti, così come è stata ritenuta «non pertinente la quantificazione l’ipotetica svalutazione di terreni ed abitazioni». In merito alle osservazioni dei residenti confinanti che «la variante da zona artigianale a zona industriale, può solo peggiorare la situazione in termini di vivibilità», la controdeduzione recita: «La variante prevede flessibilità di destinazione coerente con la zona di appartenenza già di tipo artigianato di produzione». Il sindaco Arturo Alberti ha puntato il dito verso «le amministrazioni che in questa zona artigianale hanno autorizzato la costruzione delle case», che però secondo le osservazioni «risalgono al 2014, mentre le autorizzazioni della Provincia alle ditte Falzi allo stoccaggio dei rifiuti risalirebbero al 2017». Di qui la richiesta di «essere risarciti per il deprezzamento delle case». Ritenuto «non pertinente» l’eventuale «conflitto di interessi dell’amministratore unico della Falzi Srl, Zeno Falzi, che è anche assessore comunale». Infine ritenute solo «considerazioni», quelle formulate dall’Ulss 9. Prima di porre ai voti la delibera, il capogruppo di opposizione Michele Colantoni ha chiesto: «Perché non è stata fatta una variante generale al Piano degli Interventi?». Ha spiegato il tecnico comunale Simone Braga: «Era in corso una variante al Pat; non era possibile». Delusi i firmatari delle osservazioni presenti al consiglio comunale.•. (...)

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