Nel grigiore dei centri cittadini, non è raro imbattersi in persone con la passione per le piante. Spesso capita che, passeggiando, si notino balconi colmi di fiori colorati capaci di far spuntare un sorriso sulle labbra. Del resto, a chi non piacerebbe vivere in una eterna primavera, pur incastrati fra palazzi di mattoni e cemento armato? E se coltivare piante in un contesto cittadino sembra apparentemente così semplice, come possiamo estendere questa cosa a colture diverse che non siano un geranio in un vaso? Le colture idroponiche potrebbero essere una buona soluzione per poter vantare di avere un orto fai da te in città.
Ma cosa sono? In realtà quello delle colture idroponiche casalinghe, è un meccanismo affascinante e di facile realizzazione.
Sostanzialmente tutto ciò di cui non abbiamo bisogno è… il suolo. Al contrario, le colture idroponiche utilizzano un terriccio composto da un miscuglio di argilla espansa e fibra di cocco, oppure sabbia, ghiaia, pietra pomice, lana e zeolite.
La creazione di questo substrato è molto importante per due motivi:
Tuttavia, il segreto delle colture idroponiche non risiede solo nel substrato. Il perché è intuibile dalla parola “idroponica”, che rimanda a un elemento essenziale per la vita di ogni essere vivente: l’acqua.
Infatti l’acqua potrebbe rappresentare anche solo l’unico ingrediente necessario per creare una coltura idroponica: via il substrato, la pianta da coltivare viene posta direttamente in acqua, a cui andranno però aggiunti i nutritivi necessari per la buona crescita della coltivazione stessa.
Ma perché quella delle colture idroponiche è considerata un’idea green? Perché rispetto alle colture tradizionali, vi è un notevole risparmio di acqua (fino al 90%) e, soprattutto, non vengono impiegati pesticidi.
Altro vantaggio di una coltura di questo tipo è la possibilità di poter coltivare il proprio orto o i proprio giardino tutto l’anno.
Una coltura idroponica è possibile costruirla ovunque si voglia. Inoltre, cosa non da poco, sul mercato di trovano dei kit completi di tutto il necessario per avviare quello che potrebbe essere il vostro orto casalingo.
All’interno di questi kit troviamo:
Ma è possibile creare una coltura idroponica senza necessariamente acquistare kit già pronti. La base deve essere più o meno la stessa: secchi di plastica, tubi a immersione, ossigenatori, substrato, nutrienti, acqua di qualità, canaline, scoli, tubi per l’irrigazione e un timer per la temporizzazione delle irrigazioni.
Nel terzo millennio non potevano di certo mancare specifiche app per aiutare gli aspirati o i già affermati coltivatori idroponici.
È fondamentale, infatti, tenere costantemente sotto controllo l’orto. Diverse aziende hanno risposto a questa esigenza creando dei dispositivi tali da permettere l’automazione totale della coltura stessa.
Associando poi il dispositivo di automazione a un’app specifica, è possibile controllare le condizioni complessive dell’orto anche quando si è fuori casa e il tutto direttamente dal proprio smartphone.
Esistono diverse aziende che si sono tuffate nel mondo delle colture idroponiche. Un esempio tutto italiano è la Nido s.r.l., azienda romagnola che tramite NIDO One permette l’automazione e la digitalizzazione della serra idroponica, ritrovando poi tutti i parametri nella Nido App.
È possibile implementare l’automazione della propria azienda idroponica anche tramite strumenti come Nido Gate e Felix, che permettono la simulazione dell’alba e del tramonto tramite un sistema di illuminazione di ultima generazione.
Insomma, che siate novellini o giardinieri provetti, che sia tramite una costruzione fai da te o affidandosi a kit e a esperti del settore, orchidee, ortaggi e pianta a foglia verde saranno sempre pronti e disponibili, permettendo a chiunque abbia una coltura idroponica di poter godere di un giardino fiorito o del proprio orto 365 giorni l’anno.
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