Come coltivare la Genziana in balcone e giardino - GreenStyle

2022-07-29 17:42:29 By : Ms. Kris Lee

La genziana è una pianta ornamentale ottima per colorare il balcone e il giardino, grazie ai suoi fiori dalle tonalità appariscenti ma, allo stesso tempo, delicate. Si tratta di un fiore che ormai da tempo ha colto i favori degli appassionati di giardinaggio e per questo, la richiesta di questa pianta non vede battute d’arresto.

Ma come coltivare la genziana e, soprattutto, come curarla nel tempo per assicurare sempre un’ottima fioritura?

Se si parla di piante ornamentali, prima di procedere con la coltivazione è utile chiedere un parere al proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia, per verificare la compatibilità del fiore con il clima tipico del proprio luogo di residenza.

Di seguito, qualche consiglio utile per abbellire sia il giardino che il balcone.

Con il termine botanico Gentiana – comunemente detta genziana – si indica un grande gruppo di piante ornamentali appartenenti alla famiglia delle Gentianaceae. Sono più di 400 le specie a oggi conosciute e la loro origine è molto varia.

Queste piante amano infatti gli ambienti non troppo caldi e, per questo, si sono sviluppate lungo gli archi montani di Europa, Asia e America Settentrionale. Vi sono però anche delle varietà originarie di Australia e Nuova Zelanda, sempre provenienti da aree non troppo calde.

Le genziane solitamente si caratterizzano per un portamento cespuglioso e quasi arbustivo, con altezze dai 20 centimetri ai due metri d’altezza, a seconda delle varietà. Le foglie sono spesso larghe e vigorose, di intenso colore verde, mentre i fiori sono a capolino, di frequente a forma di campana rovesciata.

Le colorazioni sono perlopiù azzurre e blu. Non mancano tuttavia genziane rossastre, altre bianche e alcune anche giallognole.

Per quanto queste piante siano soprattutto note a scopo ornamentale, vi sono anche altri usi molto interessanti. Innanzitutto, le genziane sono considerate sin da tempi antichi dei validi rimedi naturali, grazie a delle proprietà curative già note ai tempi di Plinio Il Vecchio.

Poi, sono anche utilizzate come aromatizzante, per la produzione di amari e liquori, nonché per la preparazione di infusi e decotti dall’elevato potenziale digestivo. Per scopi alimentari o curativi, le radici sono la parte della pianta comunemente adoperata.

Si conoscono oggi oltre 400 specie di genziana, come anticipato prima e, sul suolo dello Stivale, crescono spontaneamente perlopiù due varietà: la Gentiana lutea e la Gentiana asclepiadea.

La Gentiana lutea è una caratteristica pianta dalla fioritura gialla ed è quella maggiormente impiegata per la produzione di liquori o rimedi naturali, perché le sue radici sono ricche di principi nutritivi e oligoelementi utili alla salute.

Si tratta però di una specie protetta e, pertanto, non può essere raccolta in natura: l’uso è consentito solo per gli esemplari provenienti da specifiche coltivazioni. La Gentiana asclepiadea è invece quella scelta a scopo ornamentale, data la sua crescita ridotta – non più di 50 centimetri – e i suoi vistosi fiori blu a campana.

Quasi tutte le varietà di genziana possono essere efficacemente coltivate in vaso oppure in giardino, rispettando però la necessità della pianta. E, in previsione di avere degli spazi verdi domestici maggiormente colorati, bisogna innanzitutto capire quale sia il periodo tipico di fioritura.

Il periodo di fioritura della genziana è solitamente molto lungo, seppur molto variabile a seconda della specie. Quelle presenti spontaneamente in Italia di norma fioriscono durante l’estate, per poi proseguire con le ultime fioriture fino all’autunno inoltrato.

Ma esistono anche specie prettamente autunnali, soprattutto in quei luoghi dove questa stagione è mite. Di conseguenza, sarà possibile avere un balcone oppure un giardino fiorito praticamente dall’inizio di giugno fino a quasi la fine di ottobre.

Ma quali sono le necessità della pianta, cosa non deve mai mancare per una sua crescita sana, rigogliosa e una fioritura abbondante? Bisogna prendere in considerazione alcuni fattori:

Nel giusto ambiente, quasi tutte le varietà di genziana crescono sia in vaso che in giardino. La scelta dipenderà anche dalle dimensioni della specie: per quelle più alte, come la lutea, il vaso potrebbe risultare limitante. In ogni caso, sul fondo del contenitore andrà predisposto un letto di ghiaia, cocci e palline di argilla espansa.

Uno strato utile a incentivare il deflusso dell’acqua. In giardino, invece, sarà utile fertilizzare il terreno prima della coltivazione, anche con semplici concimi organici come il compost.

La genziana può essere coltivata per seme, da mettere in semenzaio oppure già in dimore definitiva all’inizio della primavera, oppure tramite separazione dei rizomi. Non è invece frequente, anzi rarissimamente si esegue, la talea tramite fusti e rametti tagliati dalla pianta principale.

Non è molto probabile che, posizionati in acqua oppure in semenzaio, possano sviluppare delle radici.

Come facile intuire, non basta seminare o trapiantare il rizoma della genziana per ottenere un’ottima fioritura, serve anche prendersi cura della pianta nel tempo. Ma come fare?

La genziana non disdegna terreni con buone proprietà nutritive, di tanto in tanto sarà quindi utile concimare il terreno con sostanze organiche come il compost o, ancora, del letame oppure del guano.

Come già anticipato, le annaffiature sono invece variabili nel tempo. L’apporto d’acqua richiesto dalla pianta è importante, ma non eccessivo.

In primavera possono bastare le classiche precipitazioni, a inizio estate si possono alternare i giorni di annaffiatura, mentre nel culmine delle settimane più afose è meglio provvedere due volte al giorno, sia alla mattina che alla sera.

Per quanto sia un’eventualità abbastanza rara, anche la genziana potrebbe aver bisogno di cicliche potature, soprattutto se di una specie dalla crescita molto vistosa. Per farlo, si usano delle cesoie sterili e pulite, con tagli obliqui sui fusti più ingombranti o esterni.

Dopo, sarà necessario anche controllare la presenza di parassiti quali afidi, cocciniglie e ragnetti rossi. Ma anche, e soprattutto, le infezioni fungine di cui la pianta è soggetta: facile accorgersene, per la presenza di foglie ingiallite ricoperte di macchie bianche oppure grigiastre.

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