Lampade germicida e rischi per la sicurezza: il parere del Ministero Salute

2022-07-29 17:37:56 By : Mr. Klaus Xu

Dal Ministero della Salute un chiarimento sull’utilizzo delle lampade germicide a raggi ultravioletti ad uso domestico, adoperate per sanificare aria, oggetti e superfici: secondo il Ministero non sono accompagnate da informazioni sufficienti a garantire il loro uso in sicurezza e la loro capacità germicida.

Partendo dalla ricostruzione del Ministero spieghiamo come funziona una lampada germicida, i rischi e la normativa di riferimento per il loro utilizzo sui luoghi di lavoro e non solo e i rischi per la salute.

Queste lampade a LED sfruttano la capacità della radiazione UV-C (280 nm – 100 nm) di uccidere i batteri e inattivare i virus. Tali lampade UV. Ma, ricorda il ministero, la radiazione ultravioletta in tutte le sue componenti UV-A (400 nm – 315 nm), UV-B (315 nm – 280 nm) ed UV-C (280 nm – 100 nm) è classificata dalla Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) nel Gruppo 1 degli agenti certamente cancerogeni per l’uomo.

Ricordali il Ministero che l’esposizione diretta delle persone alla radiazione UV-C può essere dannosa sia per gli occhi che per la cute

Il rischio dipende da una serie di fattori, come, ad esempio, la lunghezza d’onda di emissione, l’intensità della radiazione, la durata dell’esposizione, la distanza dalla sorgente ecc. L’esposizione accidentale agli UV-C generati da lampade germicide nell’intervallo di lunghezze d’onda tra i 280 nm e i 100 nm è in grado di causare gravi danni, quali irritazioni, eritema, ustioni e gravi forme di fotocheratite e infiammazione della cornea, in soggetti esposti anche per brevi periodi.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, riporta il Ministero guidato da Roberto Speranza, sarebbe preoccupata dell’uso improprio delle lampade UV per la sterilizzazione delle mani o, comunque, di un’esposizione dannosa a cute ed occhi.

A tal fine viene fatto riferimento ad  un’infografica e un breve video sui possibili rischi per la salute dovuti all’esposizione alle lampade UV.

Il Ministero della Salute cita poi il recente Rapporto ISS COVID-19 n. 12/2021: “Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza Covid-19: ambienti/superfici” (aggiornamento Rapporto ISS COVID-19 n. 25/2020), che sconsiglia l’utilizzo di lampade UV-C per impiego non professionale.

La normativa di riferimento per comprendere i rischi per la sicurezza delle lampade si riferisce:

Per la protezione dagli effetti acuti sulla salute, dovuti all’esposizione dei raggi UV-C esiste lo standard internazionale UNI EN ISO 15858 (2016) “Dispositivi UV-C – informazioni sulla sicurezza – limiti ammissibili per l’esposizione umana” che specifica i requisiti minimi di sicurezza umana per l’uso di dispositivi con lampada UV-C.

Lo standard è applicabile a sistemi UV-C nei condotti, a sistemi UV-C per la sanificazione dell’aria, ai dispositivi UVC portatili per la disinfezione di superfici e oggetti e a qualsiasi altro dispositivo UV-C, che può causare esposizione ai raggi UV-C per l’uomo, eccetto ai sistemi UV-C utilizzati per la disinfezione dell’acqua.

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