Con l’introduzione della didattica a distanza (Dad) – ma discorso analogo vale con riguardo al massiccio ricorso a forme di lavoro agile – variano sensibilmente i rischi specifici connessi alla prestazione lavorativa di alcuni soggetti, in particolare di docenti e studenti (equiparati ai lavoratori). Le videolezioni, e quindi l’utilizzo di videoterminali per diverse ore, determinano il verificarsi di un particolare rischio a carico sia del docente che dell’alunno. È il caso di quei rischi legati all’attività svolta con l’utilizzo del videoterminale, disciplinati dal decreto legislativo 81/2008. La Nota del MIUR 388/2020 sulla didattica a distanza, a seguito dell’emergenza dovuta al Coronavirus, riporta la “Progettazione delle attività” in cui è indicato che “occorre ricercare un giusto equilibrio tra attività didattiche a distanza e momenti di pausa, in modo da evitare i rischi derivanti da un’eccessiva permanenza davanti agli schermi”.
Quando un fascio di luce bianca, proveniente dal sole passa attraverso un prisma, si scompone in diversi colori (corrispondenti alle differenti frequenze della luce) formando lo spettro. Violetto, indaco, blu, verde, giallo, arancione, rosso, sono colori visibili all'occhio umano e compongono lo “spettro visibile” ma la luce si estende per una gamma di frequenze molto più ampia. A frequenze maggiori, sopra il violetto, abbiamo: “l’ultravioletto”, i raggi X, e i raggi gamma. A frequenze più basse, oltre il rosso, abbiamo l’infrarosso e la vasta regione spettrale delle onde radio. La luce visibile, quindi, è quella parte dello spettro elettromagnetico che impressiona l’organo visivo, ma ne costituisce solo una piccola parte. Particolare attenzione va rivolta alla “parte blu” dello spettro che può avere, contemporaneamente, effetti dannosissimi sull'occhio umano ed effetti positivi sulla salute. Se la radiazione è superiore 460 nm, quindi viene definita “luce blu buona”, al di sotto di tale lunghezza viene invece definita “cattiva”. “La luce blu buona” ha una funzione fondamentale nella sincronizzazione dell'orologio biologico e agisce sulla sfera cognitiva, sulla memoria, sul sonno e sull'attenzione attraverso l'azione sulla retina.
Al di sotto di 460 nm. la luce blu diventa fortemente pericolosa per l'occhio umano. Si tratta maggiormente della grossa quantità di luce blu non naturale emessa dei dispositivi elettronici digitali tipo l'LCD, LED (come display, TV, tablet, computer) e dai congegni di dominazione d’interni cui siamo quotidianamente sottoposti per lavoro, svago, ecc.. L'alta emissione di luce blu, la distanza ravvicinata, l'uso e l'abuso dei dispositivi succitati, quindi, incidono negativamente sul benessere degli occhi e contemporaneamente su processi biologici.
Il tempo che una persona trascorre davanti dispositivi digitali si allunga sempre di più. Il 30% delle persone oggi utilizza computer, tablet e smartphone per circa 6 ore al giorno, il 14% invece addirittura per 10 ore. La sovraesposizione alla luce blu può dare insonnia, irritabilità, cali di attenzione e patologie oculari importanti come: FOTOFOBIA, IRRITAZIONI, BRUCIORE – CONGIUUNTIVITI CRONICHE – CATARATTA PRECOCE E SENILE – DEGENERAZIONE MACULARE PRECOCE SENILE.
Le radiazioni ultraviolette sono emesse dal sole da fonti artificiali come lettini abbronzanti o lampade solari. Essi sono invisibili e impercettibili ma possono danneggiare gravemente occhi e pelle. Tra le patologie oculari: CARCINOMA BASOCELLULARE (palpebre) – FOTOCHERATITE - DEGENERAZIONE MACULARE PRECOCE SENILE - CATARATTA PRECOCE E SENILE. L'italiano medio tende a non interessarsi in modo sufficiente alla salute dei propri occhi. Solo il 10% sceglie occhiali per difendersi e prevenire. Secondo sondaggio condotto dalla Commissione Difesa Vista, solo l'80% degli intervistati è consapevole che l'esposizione ai raggi UV può comportare rischi. Tutta via gli intervistati non sono a conoscenza della tipologia del rischio stesso ed ignorano che malattie degenerative dell'età adulta siano spesso conseguenza di danni subiti fin dalla prima infanzia. Analogamente, il pubblico ha una scarsissima conoscenza del problema legato all'esposizione alla “Luce Blu”. Fattore che, a causa dell'uso prolungato e massificato dei dispositivi elettronici, ha acquisito un peso equivalente a quello dei raggi Uv.
I danni agli occhi provocati da raggi UV e Luce Blu possono essere prevenuti indossando dispositivi medici adeguati. SAFER è la lente “scudo” che, pur essendo bianca, garantisce una elevata protezione tra i 410 nm e i 420 nm filtrando il 28% dell'intera Luce Blu ed il 55% della Luce Blu dannosa. La lente agisce come un vero e proprio schermo che respinge gran parte della Luce Blu nociva proteggendo completamente l'occhio.
Ai bambini per proteggere i loro occhi in una fase delicata della crescita, ai giovani, a causa del frequente uso di dispositivi elettronici, agli adulti, per garantire protezione e prevenzione quotidiana, agli anziani, con diagnosi di AMD o di altre patologie retiniche. La lente SAFER è un prodotto ITALIANO, brevettato e realizzato attraverso l’uso di uno speciale monomero. E’ attualmente disponibile sia per lenti monofocali che per lenti, bifocali, progressive, antifatica in indici: 1.56/1.6/1.67. Filtra il 55% della Luce Blu nociva offrendo una preziosa e tangibile protezione durante l’uso dei dispositivi digitali o quando si è sottoposti a fonti luminose di tipologia LED o fluorescenti. Garantisce massima chiarezza visiva ed immagini dettagliate. Per saperne di più è possibile rivolgersi agli esperti di Ottica Solferino Bra, presente a Bra in via Vittorio Emanuele II 90, unica affiliata a Rent Too per tutta la provincia cuneese.
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