Uccise la fidanzata con l'accusa di avergli contagiato il Covid. Ergastolo per De Pace - QuiCosenza.it

2022-07-22 17:39:55 By : Mr. Tom Zhong

Lui un infermiere calabrese, lei giovane studentessa siciliana in medicina. Il tragico femminicidio avvenne il 31 marzo del 2020 a Furci Siculo

MESSINA – La Corte di assise di Messina ha condannato all’ergastolo Antonio De Pace per l’omicidio della fidanzata Lorena Quaranta, 27enne di Favara, avvenuto il 31 marzo del 2020 nell’appartamento, in cui convivevano, di Furci Siculo. Lui, infermiere calabrese di 29 anni, originario di Vibo Valentia, reo confesso dell’uccisione della giovane studentessa di Medicina dovrà pure risarcire i familiari della vittima che si sono costituiti parte civile: la Corte ha stabilito pure una provvisionale – ovvero un anticipo subito esecutivo – di 200.000 euro.

Antonio avrebbe strangolato Loredana al culmine di lite, dopo essersi scagliato contro di lei con calci, pugni, colpi di lampada al volto. Il giovane ha poi  tentato il suicidio usando un coltello per tagliarsi i polsi e la gola. Intorno alle 8 del mattino ha avvisato i carabinieri. A lungo il giovane era stato sentito dai carabinieri della Compagnia di Taormina e dal magistrato – ai quali aveva detto che la ragazza l’aveva contagiato del coronavirus – ma le sue spiegazioni, smentite dagli accertamenti dei tamponi negativi, non hanno convinto gli investigatori.

La Procura di Messina gli aveva contestato anche l’aggravante della premeditazione ma la Corte d’Assise ha escluso che la ferocia improvvisa e inspiegabile nei confronti della fidanzata sia stata premeditata. L’esclusione dell’aggravante non ha, comunque, evitato l’ergastolo per Antonio Di Pace, chiesto dal pm Roberto Conte. La sentenza ha riconosciuto “la sussistenza dell’aggravante della convivenza ed ha invece escluso quelle della premeditazione e dei motivi abietti e futili”.

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La vasta piantagione scoperta dai carabinieri nei pressi di un torrente. I quattro arrestati in flagranza mentre ne curavano la coltivazione

GIZZERIA (CZ) – Una vasta coltivazione di Cannabis Indica, dislocata su più terrazzamenti, è stata individuata dai carabinieri della Stazione di Gizzeria Lido sul tirreno catanzarese. I militari, risalendo e costeggiando il torrente Zinnavo, hanno notato alcuni “indicatori” che i coltivatori sono soliti piazzare per verificare un eventuale passaggio di persone nelle zone interessate dalla piantagione (realizzazione di ostacoli lungo le obbligate vie di accesso o posizionamento di fili di inciampo) giungendo a fare la scoperta. I carabinieri, dopo una serie di servizi di osservazione occulta da posizione favorevole, hanno poi individuato 4 uomini intenti a lavorare e coltivare la piantagione e li hanno arrestati, in flagranza di reato, per illecita coltivazione e detenzione, ai fini di spaccio, di 400 piante di Marijuana, di altezza variabile tra i 150 e 200cm.

Sul posto è stato trovato anche un bivacco adibito ad essiccatoio e un sistema di irrigazione collegato al corso d’acqua posto a monte della piantagione. La sostanza stupefacente è stata interamente sequestrata per le analisi chimico-tossicologiche. Gli arresti sono stati convalidati dal Gip del Tribunale di Lamezia Terme che ha disposto nei confronti di 4 uomini la misura cautelare degli arresti domiciliari.

La Calabria segue però la scia positiva sulle immatricolazione che registrano un aumento secondo l’Osservatorio sui macro-trend del trasporto pesante

COSENZA – Dopo la crisi vissuta nel 2020 a causa dell’emergenza sanitaria ed economica, il 2021 avrebbe dovuto essere l’anno del rilancio per il settore dei trasporti. Ma si può parlare di vera ripresa? Per rispondere a questa domanda e capire le evoluzioni che hanno trasformato il comparto dei mezzi pesanti per il trasporto di merci e persone dopo il primo anno di pandemia sia a livello nazionale, sia a livello locale, Continental ha realizzato la seconda edizione dell’Osservatorio sui macro-trend del trasporto pesante. Lo studio fa emergere le tendenze evidenziate dallo sviluppo del parco circolante in Italia e in Calabria, attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione , l’anzianità e la categoria euro.

Il comparto dei mezzi pesanti per il trasporto merci in Italia ha chiuso il 2021 con 24.168 immatricolazioni, in crescita rispetto al 2020 del 23,2%. La Calabria segue la scia positiva e segna un aumento del 14,6%, immatricolando 54 mezzi in più rispetto al 2020, per un totale di 423 autocarri. Cosenza registra una percentuale di crescita uguale a quella regionale con 141 nuovi mezzi.

Il settore nazionale del trasporto persone mostra un importante segnale di crescita, con 4.091 mezzi immatricolati nel 2021 a fronte dei 3.404 del 2020 (+20,2%) Uno scenario contrastante si presenta invece a livello locale: tra le regioni in negativo, la Calabria vede un calo di nuove immatricolazioni che supera il -17% (21 nuovi mezzi in meno rispetto all’anno precedente, per un totale di 101 targhe). In questo contesto, Cosenza registra un calo pari al -25% con 39 sole nuove immatricolazioni.

Nel 2021 in Italia il parco circolante di autocarri merci ha raggiunto le 4.290.042 unità. A livello di alimentazione, la situazione nazionale rimane pressoché invariata rispetto al 2020 con una netta predominanza del gasolio. Si nota una crescita, seppur timida, delle alimentazioni alternative. La situazione delicata della Calabria vede l’elettrico a quota 0 e l’ibrido allo 0,1%. La percentuale di autocarri alimentati a gasolio rimane preponderante (94,9% del parco). Cosenza mostra cifre in linea con l’andamento regionale: la percentuale di ibridi si attesta allo 0,1% mentre quella dei mezzi a gasolio supera il 95%.

Il parco autobus nel nostro Paese registra invece, nel 2021, 100.199 unità. Anche in questo contesto, dal punto di vista dell’alimentazione, il panorama è stabile rispetto al 2020, sebbene con qualche piccolo segnale di miglioramento: la maggioranza dei mezzi in circolazione rimangono a gasolio, mentre le quote di elettrico e ibrido crescono ma non superano l’1%. Per le fonti alternative, in Calabria l’ibrido è allo 0% mentre l’elettrico arriva allo 0,1%. Il gasolio sfiora il 98% e il metano tocca l’1,6%. Cosenza, anche in questo caso, si presenta in linea con il trend regionale con la quota di elettrici che arriva allo 0,1% e il gasolio che supera il 96% del parco circolante. La provincia presenta la percentuale più alta per mezzi a metano toccando il 3%.

Le categorie euro più presenti a livello nazionale nel comparto del trasporto merci sono Euro 5 ed Euro 6 che, insieme, crescono e nel 2021 raggiungono il 35% del totale. Una percentuale elevata che supera la quota delle categorie più vecchie, dalla 0 alla 2. Ciò nonostante, è da notare quanto sia ancora diffusa la classe Euro 0 che, da sola, arriva al 15%. La situazione in Calabria è più delicata in quanto gli Euro 0 si avvicinano al 29% e, in generale, le classi più vecchie fino all’Euro 2 superano la metà del parco (51,8%). Le classi meno inquinanti presentano una percentuale decisamente meno elevata toccando il 14,1%. A Cosenza gli Euro 0 seguono la scia regionale del parco circolante superando il 28%. Qui le categorie Euro 5 ed Euro 6 arrivano al 14,7%, ancora molto al di sotto della fascia Euro 0 – 2 che sfiora il 51%.

In aumento rispetto al 2020, in Italia, la percentuale di autobus appartenenti alle categorie Euro 5 ed Euro 6 si attesta al 42,3%. Stupisce negativamente la quota degli autobus di categoria Euro 0 ancora in circolazione, che rappresentano l’11,8% del parco. Sopra la media nazionale, in Calabria gli Euro 0 arrivano al 20,5% mentre gli Euro 5 ed Euro 6 scendono considerevolmente fino al 27,1%. Nella provincia di Cosenza il tasso di Euro 0, 1 e 2 rimane elevato e sfiora il 41%; di questi la sola percentuale di Euro 0 supera il 23%. Le classi Euro 5 e 6 insieme si attestano al 27,8%.

Il trasporto merci italiano è caratterizzato da una preponderanza di mezzi tra i 15 e i 20 anni e le categorie “da 30 anni in poi” rappresentano il 15% del parco circolante. I veicoli recenti “da 0 a 10 anni” arrivano al 33,3%, anche se risulta ancora basso il dato relativo agli autocarri di massimo un anno (4%). In Calabria, invece, la fascia d’età più diffusa si alza a 20-30 anni (22,4%). Coerentemente, le percentuali per le categorie più giovani si abbassano: il 6,4% dei mezzi ha massimo 10 anni e solo l’1,2% massimo un anno.

Cosenza resta in linea con la media regionale per la quota di autocarri con un anno di età (1,3%). Per la categoria di mezzi con massimo 10 anni, la provincia registra una percentuale che supera il 14%. Qui il 50,2% del parco ha più di 20 anni.

Per il trasporto persone nazionale la fascia di anzianità tra 0 e 5 anni rappresenta il 20,5% del totale. Una quota in crescita di un punto percentuale rispetto allo scorso anno, ma ancora altamente superata dalla quota di mezzi vecchi di oltre 20 anni, che nel 2021 raggiunge il 26,9%. In Calabria la fascia di oltre 20 anni rappresenta una quota maggiore di ben 12 punti percentuali rispetto a quella nazionale (39,4%). I mezzi con un’età massima di 5 anni toccano invece l’11%. Cosenza ha una percentuale di autobus recenti, tra 0 e 5 anni, dell’11%. Il tasso di mezzi di oltre 20 anni resta però molto elevato (39%).

In Provincia di Cosenza oggi si registrano +901 contagi e 5 vittime. In lieve aumento i ricoveri, calano le intensive

COSENZA – L’epidemia da Covid sembra rallentare anche in Calabria. Dopo oltre un mese, infatti, torna a scendere (seppur lievemente) l’incidenza settimanale dei contagi che rimane sempre sopra i 1.000 casi per 100 mila abitanti, ma nell’ultima settimana si attesta a 1.076 casi rispetto ai 1.127 della precedente rilevazione. È quanto emerge da nuovo report settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità. Report che comunque evidenza come resti sostenuta l’occupazione dei posti letto negli ospedali della Calabria che mantiene il record negativo, con il 32,9%, di occupazione nei reparti in area non critica ma anche nelle intensive dove la percentuale sale al 9,5%.

Per quanto riguarda il bollettino giornaliero con i nuovi contagi covid accertati in Calabria, nelle ultime 24 ore i nuovi contagi sono stati +2.740, in calo rispetto ai 3.020 di ieri. In lieve risalita il tasso di positività che si attesta al 28,78% (ieri era al 24,74%) anche per il minor numero di tamponi processati. Tra rapidi e molecolari sono stati analizzati effettuati +9.521 test (ieri erano stati +12.202). Provincia per provincia i casi giornalieri sono così distribuiti: +576 a Catanzaro, Cosenza +901, Reggio Calabria, +850, Crotone, +239, Vibo Valentia, +80, altre Regioni o Stati esteri +94. In lieve aumento il numero di nuovi ricoveri in area medica (nel saldo si registrano sei nuovi ingressi e due dimissioni). In calo di 3 unità invece il dato delle terapie intensive. Attualmente negli ospedali calabresi si trovano ricoverate 334 persone. Di queste 319 (+4) si trovano nei reparti di malattie infettive e 15 in rianimazione (-3). pesante oggi il dato sulle vittime con 8 morti nelle ultime 24 ore (Cinque a Cosenza e tre a Catanzaro). L’Asp di Cosenza ha comunicato che 2 decessi sono avvenuti in reparto, uno in Pronto Soccorso e due a domicilio avvenuti rispettivamente il 10/07/2022, la cui positività è stata accertata con tampone antigenico post mortem e uno il 17/07/2022. Il totale dei decessi da inizio pandemia sale a 2.766. Il numero di persone attualmente positive al covid sale a 73.432 con un incremento di 528 persone. I guariti dal covid sono invece 401.018 (+2.204) mentre ad oggi le persone in isolamento sono 73.432 (+528).

Catanzaro: CASI ATTIVI 6808 (69 in reparto, 12 in terapia intensiva, 6727 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 71841 (71498 guariti, 343 deceduti)

Cosenza: CASI ATTIVI 44116 (118 in reparto, 1 in terapia intensiva, 43997 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 89451 (88266 guariti, 1185 deceduti)

Crotone: CASI ATTIVI 2798 (26 in reparto, 0 in terapia intensiva, 2772 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 44565 (44325 guariti, 240 deceduti)

Reggio Calabria: CASI ATTIVI 15336 (85 in reparto, 2 in terapia intensiva, 15249 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 154888 (154079 guariti, 809 deceduti)

Vibo Valentia: CASI ATTIVI 2499 (19 in reparto, 0 in terapia intensiva, 2480 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 40615 (40439 guariti, 176 deceduti).

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