Con le serre idroponiche di Tomato+ chiunque può coltivare prodotti freschi in casa o al ristorante, senza pesticidi né lunghi tragitti.
Con l’aumento della popolazione mondiale, le pressioni sull’ambiente e sul clima e la globalizzazione che ha concentrato la produzione di cibo nelle mani di pochi potenti attori, il tema dell’approvvigionamento alimentare ha assunto un ruolo centrale. È anche per contribuire a trovare soluzioni sostenibili in questo campo che la startup innovativa Tomato+ ha ideato serre smart da interni pronte all’uso, per la coltivazione idroponica di verdura e germogli.
Fondata nel 2016 a Borgosatollo (in provincia di Brescia) da Daniele Rossi, Tomato+ ha concluso un round di crowdfunding di grande successo ottenendo più di 590 mila euro, cioè il triplo dell’investimento richiesto. Recentemente è entrata a far parte dell’ecosistema di startup naturalmente sostenibili di LifeGate Way.
In casa o al ristorante, Tomato+ favorisce quindi il consumo di prodotti sani e ricchi di nutrienti e avvicina produzione e consumo, minimizzando costi di trasporto e impatto sull’ambiente. La verdura che cresce con Tomato+ è un prodotto di qualità e senza residui contaminanti: l’assenza di terra tipica della tecnica idroponica e la coltivazione in un ambiente protetto, dove aria e acqua non sono inquinate, permettono una produzione senza ogm, additivi chimici, antiparassitari o pesticidi. Potendo essere consumata appena colta, inoltre, la verdura ha un sapore intenso, un alto contenuto di vitamine e sali minerali e mantiene intatte tutte le sue caratteristiche nutrizionali.
Le serre Tomato+ si basano sui principi dell’agricoltura 4.0 e di precisione. Tecnologie avanzate, dunque, ma al tempo stesso user friendly. Vengono infatti consegnate pronte all’uso, dotate di un software sofisticato che assicura in ogni momento il microclima ideale per ogni pianta in ognuno dei ripiani, programmabili individualmente: la serra ricrea il ciclo naturale del giorno e della notte, mantiene l’umidità e la temperatura ottimali per la crescita delle piante e fornisce la giusta quantità di acqua e sostanze nutritive. Per avere un’idea, il cervello intelligente della serra è in grado di configurare qualsiasi condizione ambientale ogni 20 minuti e controllarla ogni pochi secondi.
I sistemi sono connessi in remoto, dando la possibilità di gestire e monitorare le serre, modificare i parametri ed essere avvertiti in caso di anomalie, attivando gli interventi a distanza da parte dei tecnici Tomato+.
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Le serre a due, tre o quattro ripiani sono adatte per un uso domestico o commerciale, come un ristorante. Le soluzioni più grandi, pensate per agricoltori, supermercati o complessi residenziali, misurano quanto un container ma funzionano allo stesso modo di quelle più piccole, richiedendo semplicemente l’allaccio all’acqua e all’elettricità.
La coltivazione risulta molto semplice grazie alle cialde destinate alla coltivazione idroponica, biodegradabili e compostabili. Realizzate in amido di mais, le cialde contengono ciò che serve alla pianta per crescere (semi e substrato organico) e mantengono invariate le caratteristiche di freschezza e germinabilità per 6 mesi. Tutto questo con un ingombro e un peso limitato.
L’innovazione di Tomato+ permette quindi di avere in tavola prodotti di stagione in qualsiasi momento dell’anno, ma con un ridotto impatto ambientale. I numeri diffusi dalla startup mostrano una riduzione degli sprechi di acqua fino al 95 per cento rispetto ai sistemi convenzionali, un consumo energetico molto limitato ed emissioni di CO2 che possono addirittura essere azzerate, se la serra è alimentata con energia rinnovabile. Inoltre, una produzione a due passi dalla cucina permette un controllo dei consumi e una forte riduzione degli sprechi.
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Diversi chef hanno già adottato le serre nei propri ristoranti per avere sempre a disposizione un prodotto fresco, dalle caratteristiche organolettiche intatte, distinguendosi dalla concorrenza per la qualità e sostenibilità delle proprie scelte di approvvigionamento.
Serre e cialde, infine, si prestano alla perfezione per le attività di ricerca e sviluppo, in particolare per quanto riguarda la creazione di nuovi ortaggi o di alimenti con specifiche caratteristiche nutrizionali. Tomato+ insieme all’università di Catania ha infatti avviato un progetto finalizzato alla produzione di superfood che sopperiscano a eventuali carenze della dieta vegetariana e vegana.
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